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boccadarnoA Marina di Pisa, dove la foce dell’Arno incontra il Mar Tirreno, sull’area dell’ex Motofides, nel Parco di San Rossore, sta sorgendo un porto turistico, circondato dal verde, dalle residenze, dalle zone commerciali e di servizio: luogo privilegiato, in cui confluiscono il Parco, l’acqua del Tirreno e quella dell’Arno, il costruito ordinato di Marina di Pisa e quello spontaneo della sponda fluviale, luogo d’incontro di acqua dolce e salata dove riscoprire il piacere di osservare il paesaggio, di passeggiare, sostare e conversare.

IL PROGETTO
L’intervento di riqualificazione ambientale, che si estende, inglobando anche aree comunali e di terzi, su una superficie di oltre 210.000 mq, nasce come forte alternativa alla fabbrica dismessa, dove la produzione è cessata alla fine degli anni ’80.  Il progetto ha avuto un lungo e fruttuoso affinamento negli anni; per la sua localizzazione, la foce del fiume all’interno di un Parco naturale e per la sua dimensione, è stato oggetto di una pianificazione attenta e condivisa da parte di tutti i soggetti pubblici coinvolti nella programmazione e tutela del territorio. Il gruppo di progetto, costituito dallo Studio Isola di Torino, dallo Studio 3C+T e dalla Modimar di Roma, insieme alla proprietà hanno saputo interpretare gli indirizzi forniti e le suggestioni dei luoghi e trasferirle in un progetto di grande qualità e di rispetto per il territorio e la sua cultura. Gli altri obiettivi della trasformazione dell’area, oltre alla riqualificazione urbana di quella porzione di Marina, sono rivolti al miglioramento dell’offerta turistica del litorale pisano e all’ampliamento delle possibilità di fruizione del Parco. Infatti il progetto ha dimensioni significative, anche in relazione alle attività indotte dal porto turistico e alle opportunità di sviluppo offerte dall’intervento. Per Marina e per Pisa significa rivitalizzazione del commercio e dei pubblici esercizi, promozione del comprensorio nautico dell’Arno, integrazione dell’offerta di servizi sportivi-ricreativi, recupero dell’immagine marinara della città. Oggi, concluso positivamente l’iter di trasformazione urbanistica, è in corso la promozione edilizia per l’ottenimento dei Permessi di costruire. Il Permesso di Costruire del porto è stato rilasciato il 19 aprile 2010, mentre la richiesta del Permesso di Costruire degli edifici lungo via Barbolani è stata presentata a fine aprile 2010. In parallelo è stato avviato il cantiere: sono in fase di completamento le demolizioni e le bonifiche. È stata completata la nuova viabilità tangente all'area. E' stato affidato alla C.M.C. di Ravenna l'appalto per la realizzazione delle opere portuali.

IL PORTO

Il porto turistico, per 344 posti barca, ricco di tutte le più moderne dotazioni impiantistiche, ha una configurazione a bacino interno con l’imboccatura rivolta verso il mar Tirreno. Tutto liberamente percorribile a piedi, è progettato perché si possa passeggiare anche in corrispondenza delle opere foranee; queste, verso il fiume, configurano il sistema complesso del Molo nord che diventa un nuovo luogo della città, da percorrere ammirando il mare, la foce dell’Arno, le Alpi Apuane ed il porto. Il Molo nord, che si raggiunge dalla Piazza dell’obelisco, è un’ampia passeggiata pubblica in quota, circondata da zone di verde continuo. E’ una “green line” che prolunga fino in foce il progetto di rinaturalizzazione della zona golenale dell’Arno. Verso il porto è un elemento di raccordo verde, pedonale e ciclabile, che utilizza rampe e scale per portare dalla quota della passeggiata alta alla banchina, e viceversa. E’ anche un’autorimessa coperta sotto la passeggiata, in prossimità dei posti barca e di facile accesso ai diportisti, che elimina la vista delle auto nell’area portuale. Infine sulla testata del Molo Nord trovano spazio il bunkeraggio, attività artigianali legate alla nautica e la torre di controllo. Sul fronte opposto, il molo sud, che racchiude l’imboccatura; anche qui la struttura è organizzata su due livelli: la passeggiata sopra e sotto un parcheggio coperto per i diportisti. Più oltre, una piazzetta con verde e panchine che si affaccia sul porto. La profondità del bacino portuale varia da un massimo di – 5 metri nell’area più prossima all’avamporto, per la manovra e l’approdo delle imbarcazioni maggiori di classe VIII, a -3,5 metri, in modo da consentire l’approdo in prossimità della piazza del porto delle imbarcazioni di VI e VII classe. I pontili sono previsti tutti fissi su pali, ad eccezione dei primi due prossimi all’accesso del porto che sono galleggianti. Il piano di calpestio è in doghe di legno adatto all’ambiente marino, mentre l’ormeggio è del tipo con catenaria e corpo morto.

RESIDENZE
Il piano urbanistico, finalizzato a recuperare a nuovi utilizzi Boccadarno, è arricchito dalle funzioni complementari al porto turistico - residenze, attività ricettive e commerciali –  prevede una rete diffusa di spazi pedonali pubblici e privati e valorizza alcuni percorsi ed immobili storici riportandoli alla condizione originaria di edifici isolati immersi nel verde. La realizzazione di una nuova viabilità perimetrale al lotto consente, da un lato, di limitare la circolazione veicolare interna alle sole esigenze di accesso e ricovero nei parcheggi posti sotto gli edifici, dall’altro di trasformare via Maiorca, pedonalizzata, da asse viario principale a fronte del porto, nuova “promenade paysagée” su cui si incontrano ristoranti e negozi, giardini, piazzette e un ponte sospeso su una piccola insenatura, fino all’obelisco e alla vista delle Apuane. Oltre l’obelisco il percorso continua verso il porto, sul Molo nord, e verso l’Arno sul viale D’Annunzio; da qui si entra  nel complesso edificato attraverso un sistema di vie pedonali e ciclabili, carrabili esclusivamente per l’accesso ai parcheggi interrati. Il nuovo edificato è organizzato in isolati, di forma irregolare e a volte aperta: le residenze, inserite in tipologie a palazzina di tre - quattro piani - sono arricchite da giardini privati al piano terra, terrazze e giardini interni. Anche il verde pubblico si insinua tra le case e contribuisce alla definizione di un parco abitato che dialoga con la pineta del Tombolo e sottolinea le geometrie degli isolati. Gli edifici sul porto hanno due soli piani: dotati di spazi verdi su entrambi i fronti, scalano verso il mare lasciando ampi scorci visivi al costruito retrostante.


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